Avvisatore Marittimo del Porto di Brindisi

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Itinerario 3

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Le Tappe

Dalla Stazione ferroviaria, inaugurata nel maggio del 1865 dai principi Umberto ed Amedeo di Savoia, si attraversa piazza Crispi e svolta su via Indipendenza (seconda strada a destra) dove ad angolo con via Saponea (lato sinistro) si può osservare la (1) Chiesa greco-ortodossa di San Nicola , completata nel 1894 grazie anche al contributo dello zar Nicola II. Sulla parte opposta il bel prospetto stile veneziano di Palazzo Dell'Aglio , e poco più avanti a sinistra, l'ingresso sulla piazzetta della (2) chiesa della Pietà .
Continuando, dopo aver attraversato Corso Roma, si presenta il (3) Bastione San Giacomo impostato in epoca federiciana, e ridefinito dagli aragonesi (1530-1549) per ordine di Carlo V; oggi i locali interni vengono utilizzati per mostre e manifestazioni.
Riprendendo Corso Roma si incontrano diversi esempi di architettura Liberty, come (4) il Palazzo Lisco e l'edificio scolastico "Perasso".
Ancora avanti si giunge su Corso Garibaldi , la zona pedonale principale della città; questa era l'antica "Mena", un canale dove confluivano le acque e i reflui dalle piccole alture limitrofe, navigabile nel periodo pre-romano, bonificato e trasformato in strada per volere di Ferdinando IV di Borbone .
Giunti nei pressi del porto si può sostare nei (5) giardini di Piazza Vittorio Emanuele II , completamente rinnovati nel 2001, con al loro interno la Fontana dei Delfini , opera del Belliazzi datata 1876, e il Monumento a Virgilio , una opera in marmo di Floriano Bodini del 1988. Da qui si può osservare l'edificio della Banca d'Italia (1927).
Adiacente ai giardini, sul muro laterale della Capitaneria di porto, è visibile la (6) Meridiana del porto , realizzata nel 1917 dal capitano Alberto de Albertis, uno dei principali esperti italiani in orologi solari.
Seguendo a sinistra il lungomare Regina Margherita, si incontrano altre due targhe ammurate sull'edificio della Capitaneria di Porto, la prima è una epigrafe in marmo in ricordo del salvataggio di oltre centomila profughi serbi durante la Grande Guerra , la seconda in bronzo ricorda la concessione della croce al merito di guerra alla città di Brindisi . Più avanti si apre la piazzetta  dove spicca lo stile neogotico del (7) palazzo Dionisi , da qui si prosegue su via Dogana per incontrare sulla destra il portale del (8) palazzo Guerrieri, (già De Leo e Massa) dove spicca lo stemma di famiglia De Leo  di cui fece parte l'arcivescovo e studioso Annibale , fondatore nel 1798, con regio assenso, della prima biblioteca pubblica di Terra d'Otranto, a lui intitolata in piazza Duomo. Svoltando a sinistra su via Congregazione si può osservare la facciata gotico-catalana del (9) palazzo Crudomonte , originario del XV secolo e successivamente modificato sopraelevato, oggi è sede dell'esattoria. Subito dopo l'edificio in stile neogotico della chiesa Evangelico Valdese , aperta al culto nel 1925.
Ritornando sul lungomare si incontra, poco più avanti, la (10) Scalinata Virgiliana , che porta alla Colonne del Porto .
Proseguendo s'incontrano altri edifici di locale gusto barocco, alcuni realizzati nel tardo ottocento durante la riqualificazione del porto per lo scalo della Valigia delle Indie (il transito della corrispondenza e dei viaggiatori da Londra a Bombay via Brindisi, 1870-1914 ). Tra questi (11) l'hotel Internazionale , una struttura realizzata nei primi decenni del 1800, che ha ospitato regnanti, nobili e ricchi commercianti in transito per l'India; nel periodo in cui Brindisi e' capitale d'Italia (10/9/43 - 11/2/44 ) nel salone affrescato si sono svolte le riunioni parlamentari presiedute dal re Vittorio Emanuele III.
Poco più avanti l'antico edificio oggi denominato (12) Casa del Turista , una costruzione risalente ai Templari, che realizzarono in quest'area una darsena porticata . Successivamente qui fu edificata una chiesa intitolata a San Giovanni Elemosiniere, e quindi completamente modificata dai successivi proprietari. Oggi viene utilizzata come struttura turistica e per manifestazioni culturali e come sede dell'APT.
Continuando il percorso si incontra il cinquecentesco (13) Palazzo Montenegro , attuale residenza del Prefetto, il migliore esempio di edilizia barocca cittadina. Il nome deriva dalla famiglia Petrovich del Montenegro, che cambiarono cognome una volta stabiliti in città alla fine del XVII secolo. In questo palazzo hanno soggiornato re Ferdinando IV (1797) e Gioacchino Murat nel 1818. Fu acquistato dalla Peninsula and Oriental Steam Navigation Company, società titolare della Valigia delle Indie, il cui simbolo è sulla parte superiore del portone.
Continuando su via Regina Margherita si giunge a sinistra su piazza Baccarini e su via Camassa, dove sono visibili alcuni resti delle (14) antiche mura messapiche, che costituiva la cinta muraria della città successivamente ripresa dai romani.
Tornando sul lungomare si attraversa, poco più avanti, l'ampia piazza Lenio Flacco e si giunge su via Thaon de Ravel, la zona dei pescatori: qui è facile incontrare vecchi e giovani artigiani delle reti e delle imbarcazioni in legno. Era questo il quartiere denominato (15) "Sciabiche" , (sciabbica è il nome della rete utilizzata dai pescatori) trasferito in parte sulla sponda opposta del porto con i lavori dell'inizio secolo, e dove i colori e l'antico mestiere del pescatore risaltano nella loro originalità e tradizione.
Ritornando in corrispondenza del palazzo Montenegro, è possibile attraversare il porto con il servizio "motobarca" e giungere nel versante opposto, dove andando verso sinistra si possono ammirare i colori e le attività del (16) Villaggio Pescatori , mentre verso destra si giunge al piazzale sottostante il (17) Monumento al Marinaio d'Italia . Da qui il panorama verso la città è davvero molto suggestivo, ancora più bello è dall'alto del Monumento.

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