Avvisatore Marittimo del Porto di Brindisi

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S. Teresa - XVII secolo

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La Chiesa fu voluta nel quartiere degli spagnoli dal canonico Francesco Monetta come sede dei carmelitani scalzi. L'opera di Giuseppe Zimbalo, completata nel 1697, è un tipico esempio di architettura barocca, con la facciata arricchita da paraste, capitelli, volute e pinnacoli. L'interno è ad unica navata con transetto, con piccole cappelle laterali dove si possono ammirare pregevoli dipinti su tela del XVII-XVIII secolo, come quella di "S.Andrea" sul primo altare a sinistra (dove si scorge in basso il castello Aragonese), la "Educazione di Maria Vergine" (un'opera di Francesco Saverio Altobello) sul portone d'ingresso, la "Gloria di S.Teresa" e quelle che ornano il soffitto.
Interessante la macenula della Madonna del Carmine e le statue in cartapesta dei Santi Medici al quale era dedicato il culto di una confraternita attiva sino al 1971.
Nella cappella della Madonna del Carmelo vi è una epigrafe che ricorda Aloysio Ferreyra, castellano dell'isola dal 1690 al 1710, che istituì il Monte dei Giannizzeri, una istituzione funzionante sino al 1940, che aveva lo scopo di aiutare economicamente donne e soldati spagnoli in difficoltà.
L'annesso convento dei carmelitani con l'ampio chiostro, oggi sede dell'Archivio di Stato, è stato utilizzato anche come luogo di incontro della setta carbonica della Concordia nel 1820-21 e successivamente come caserma intitolata a Gabriele Manthonè.

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