Notice

Altre Chiese

Stampa
San Michele Arcangelo
La chiesa è situata su via Tarantini, non lontano dal Duomo, ed è caratterizzata per la sua cupola a mattonelle policrome. Recuperata da lavori di restauro, oggi è utilizzata per incontri e seminari. Ad unica navata con transetto e cappelle laterali, l'interno è spoglio di arredi.
Adiacenti i locali del convento, da qualche anno completamente ristrutturati ed impiegati per attività culturali, utilizzati in passato come dormitorio, come scuola e anche come carceri. Sul portale lo stemma con la data dell'inizio dell'attività educativa (1664) quando per volere dell'arcivescovo Francesco de Estrada, che acquisì a proprie spese i locali al fine di integrare e migliorare la situazione logistica delle strutture educative brindisine, è dovuto l'arrivo dei padri delle Scuole Pie che avviarono la loro attività d'insegnamento. L'iniziativa educativa ebbe immediato successo: i corsi iniziati con tre sole classi a breve ospitarono almeno duecento alunni. Il complesso fu quindi ampliato con nuovi di locali adiacenti acquisti successivamente, anche la chiesa fu ampliata e modificata, con l'aggiunta delle quattro cappelle laterali. Qui ha insegnato anche San Pompilio Maria Pirrotti, appena ordinato sacerdote nel 1734. Nella chiesa ha operato la confraternita del Carmine, attiva sino al 1956.

San Sebastiano
Voluta e finanziata dalla confraternita delle Anime del Purgatorio, la chiesa è stata ultimata nel 1670 fu aperta al culto l'anno successivo dall'arcivescovo Francesco de Estrada.
Successivi restauri hanno modificato la pavimentazione, la copertura e la scalinata d'ingresso. Oggi la chiesa, ad unica navata, conserva importanti tele come "San Gennaro protegge dal terremoto", a firma di Giovanni Scatigno (1747). Il "Martirio di S.Sebastiano" dipinto sull'altare è opera di Umberto Colonna (1950). Sul portale esterno spicca l'arma araldica della città.

SS. Addolorata - La Pietà
Della originale chiesetta ad unica navata, corrispondente all'attuale transetto, oggi non resta nulla per le numerose trasformazioni operate negli anni. Infatti la chiesa era posta ai margini della città, in una zona insalubre nei pressi delle paludi del bastione S.Giacomo, e per questo fu più volte abbandonata dai diversi ordini di frati a cui era stata assegnata. Nella metà del '500 furono i cappuccini ad erigere l'adiacente convento dell'Annunziata, a questi seguirono i minimi di San Francesco di Paola (1579 e poi nel 1687), quindi la confraternità della Pietà (1714), una espressione di aggregazione dei ceti popolari in opposizione a quella della Anime del Purgatorio che rappresentava il patriziato locale.
Numerosi gli interventi di ampliamento, iniziati già nel 1724 e quindi più volte dopo la metà dell'800 e nei primi anni del '900. Anche Benito Mussolini ha contribuito con propri finanziamenti nel 1931. Nel 1938 subentrano i frati minori che tutt'ora curano la sede parrocchiale. Durante i bombardamenti dell'8 novembre 1941 la chiesa subisce dei gravi danni e viene riaperta solo 3 anni dopo.
All'interno è interessante il mosaico della "Pietà, San Francesco e Brindisi" realizzato negli anni '60 sull'abside, e molto venerata la statua lignea della "Vergine Addolorata".

Sacro Cuore
La chiesa, iniziata nel 1931 ed inaugurata nel maggio del 1935, deve la sua realizzazione alla generosità di donna Grazia Balsamo, che acquisì un'aria di 25mila mq sulla via Appia sul quale è si costruì la chiesa e l'oratorio annesso. Contestualmente vi fu il ritorno a Brindisi dei Salesiani, già ospitati in città nel 1879.
La chiesa si presenta con una facciata tripartita che riproduce le navate interne, sulla parte centrale spicca la statua del Sacro Cuore di Gesù posta superiormente alla trifora.
All'interno merita attenzione il trittico in legno che compone l'altare maggiore, il grande dipinto sulla parete dell'abside realizzato dai fratelli Palmisano e i tre altari in marmo policromo. Sempre all'interno della chiesa vi è il sepolcro di Grazia Balsamo.

Madonna della Scala
La piccola chiesetta oggi ha un aspetto completamente differente dall'originale chiesa voluta dalla colonia degli amalfitani, già a Brindisi nel XII secolo. Nei lavori di restauro del 1986 è stata ritrovata l'immagine originale della Vergine, occultata nel secolo precedente perché ritenuta troppo moderna e popolareggiante.

Cappuccini
Fu costruita dai Cappuccini dopo il 1588 sull'area di una chiesa già esistente e del quale fu utilizzata una parete laterale dove vi era il dipinto di S.Maria della Fontana, che dava il nome alla precedente chiesa. Abbandonata dai frati nel 1861 divenne 11 anni dopo una colonia agricola, successivamente ente consortile, dove si tenevano corsi (scuola-podere) elementari e di agraria. A loro si devono nuove tecniche di coltivazione diffuse poi in tutto l'agro. Nel 1974 la sede parrocchiale curata dai frati minori fu trasferita nella nuova costruzione. La chiesa, chiusa al culto ed utilizzata per molti anni come deposito dell'adiacente ospedale, è in fase di restauro.

Santa Maria Madre della Chiesa (Jaddico)
Il Santuario, meglio conosciuto come la chiesa di Jaddico, è situato sulla SS 379 a pochi km a nord dalla città. Edificata tra il 1963 e il 1965 ingloba al suo interno un muro di una antica chiesa, attribuita ai Canonici del Santo Sepolcro, sul quale è raffigurata una Madonna che cinge il Bambino e con la mano sinistra regge un gallo, da qui il nome alla contrada (Gallico, Jaddico in dialetto). Su questo muro, nel 1962 e nel 1963, vi sono state apparizioni mariane che hanno poi portato alla costruzione dell'attuale chiesa. Dal 1986 il santuario è curato dai Carmelitani scalzi; la chiesa resta aperta anche di notte.

San Nicola (chiesa greco-ortodossa)
La chiesa fu realizzata nei primi anni del ‘900 grazie alla sottoscrizione economica volontaria della colonia greca presente a Brindisi e con il contributo dello zar Alessandro III.
Precedentemente la comunità cristiano-ortodossa locale aveva utilizzato come luogo di preghiera la chiesa abbaziale di Sant'Antonio Abate, e dopo l'acquisizione della chiesa da parte del demanio, si era vista rifiutare anche l'utilizzo di San Giovanni dei Greci.
Oggi la parrocchia è il riferimento più importante per la comunità greco-ortodossa di molte regioni meridionali, e dal 1991 fa parte della metropolìa d’Italia con sede a Venezia.
L’esterno della chiesa ha caratteristiche neo gotiche, sul quale spicca il campanile con trifore sui quattro lati; l’interno è ad unica navata con l’iconostasi che separa la navata dal presbiterio, sul quale vi sono tre ordini di icone.